La Costituzione è Legge fondamentale dello Stato italiano (art. XVIII disp. trans. e finali)

La Democrazia è Sovranità che appartiene al Popolo (art. 1 Cost.)... che la esercita nelle forme stabilite dalla stessa.

Tali forme comprendono la Democrazia Rappresentativa (art. 55 Cost.) esercitata dai cittadini eletti; e la Democrazia Diretta (artt. 50, 56, 58, 71, 75, 102 e 138) esercitata dai cittadini NON eletti.

Senza entrambe queste due forme non ci sarà mai nessuna Democrazia ma soltanto una Oligarchia.

28 set 2010

Una affettuosa lettrice scrive nella nostra pagina Facebook

Riportiamo una osservazione di una lettrice della nostra pagina Facebook: http://www.facebook.com/pages/Comitato-Cittadino-Democrazia-Diretta-CCDD/279152377228

Sono sicura che quello che fate è giusto,
sono sicura che ci si debba muovere,
sono sicura che siamo talmente "ignorantizzati"
che non abbiamo neanche la certezza che quello che leggiamo è giusto,

sono altresì convinta che nonostante quello che subiamo, le apparenze ci piacciono di più,
sono avvilentemente convinta che la sicurezza di fare la cosa giusta manca a molti e manca il coraggio di esporsi.

Si è perso il gusto di capire, di farsi rispettare, di proteggere ciò che è giusto, di sapere, di non farsi prendere in giro, di mettersi contro le persone sbagliate.
La gente non ha voglia di applicarsi, e non si discute neanche più... tanto non serve.
Ci hanno proprio soggiogato.
La mia generazione è andata a scuola con la convinzione che si diventava tutti manager, gente che contava e comandava... e invece la maggior parte pascola. Ci hanno disabituato ad usare il cervello. E continuano a farlo sempre più creando un futuro di ignoranti con una scuola sempre più carente... fatta da ignoranti per ignoranti.

Dovremmo tutti studiare ed essere in grado di sapere ciò che è giusto e cosa no, ribattere ogni sopruso e mettere la parola fine a tutto questo schifo.

Mi piacerebbe tanto regalare un futuro PULITO ai miei figli!

27 settembre 2010

25 set 2010

Questa! Secondo un'amministrazione comunale sarebbe l'applicazione dell'art. 8 Dlgs 267/00

Di seguito riporto una parte di Statuto comunale di un Comune d'Italia con il quale l'Amministrazione comunale pensa, forse, di avere adempiuto al Dlgs 267/00 riguardante la PARTECIPAZIONE POPOLARE (Democrazia Diretta?) dimostrando, forse, di riconoscere la sovranità dei cittadini (art. 1 Cost.)

N.B.
Tutti gli Statuti dei Comuni che ho finora avuto modo di esaminare, che hanno debolmente applicato tale legge (esistente da ben 10 anni), si sono comportati allo stesso modo.
_____

ARTICOLO 6
INIZIATIVA POPOLARE

1. I soggetti di cui al precedente articolo 3 esercitano l’iniziativa degli atti di
competenza del Consiglio comunale presentando una proposta di
deliberazione accompagnata da una relazione illustrativa sottoscritta con
le firme di trecento elettori raccolte nei tre mesi precedenti il deposito.

2. Il Consiglio comunale delibera nel merito della proposta di iniziativa
popolare nei tempi stabiliti dalla Conferenza dei capigruppo e comunque
non oltre tre mesi dal deposito del testo, sottoscritto presso la Segreteria
generale.

3. Un rappresentante dei sottoscrittori ha facoltà di illustrare la proposta alla
Commissione consiliare competente.

4. Le proposte di cui al precedente comma 1 sono equiparate alle proposte di
deliberazione ai fini dei pareri previsti dalle normative vigenti.

ARTICOLO 7
CONSULTAZIONE DELLA POPOLAZIONE

1. Il Comune può consultare la popolazione, o parti di questa, e comunque
limitatamente su materia di esclusiva competenza locale in ragione
dell’oggetto della consultazione medesima, secondo modalità idonee allo
scopo, che vengono disciplinate dal regolamento. Lo stesso può prevedere
l’utilizzo dei mezzi informatici e telematici e deve, comunque, prevedere
adeguate forme di pubblicità.

2. La consultazione è indetta dal Consiglio Comunale su proposta di un
quarto dei suoi componenti o della Giunta Comunale e non può avere
luogo in coincidenza con scadenze elettorali politiche, comunali e
circoscrizionali.

3. Il Sindaco provvede a che le risultanze della consultazione siano
tempestivamente trasmesse al Presidente del Consiglio Comunale
affinché vengano prontamente esaminate dal Consiglio stesso secondo le
modalità individuate dal regolamento. Alle valutazioni consiliari delle
risultanze ed agli eventuali atti consequenziali viene data adeguata
pubblicità.

ARTICOLO 8
REFERENDUM CONSULTIVO

1. Il Sindaco indice il referendum consultivo su richiesta dei due terzi del
Consiglio Comunale o su richiesta di 500 cittadini iscritti nelle liste
elettorali del Comune su questioni di rilevanza generale attinente alla
competenza comunale.
Il Sindaco indice, altresì, il referendum propositivo quando lo richiedano
500 cittadini iscritti nelle liste elettorali del Comune. La richiesta deve
essere proposta da un comitato promotore composto da almeno 20
cittadini iscritti nelle liste elettorali del Comune.

2. Il quesito, illustrato nella proposta, con riferimento al quale deve avvenire
la raccolta delle firme in un arco di tempo non superiore a tre mesi deve
essere formulato in modo chiaro ed univoco.

3. I Referendum devono riguardare materie di esclusiva competenza locale,
non possono essere sottoposti a referendum:
a) lo statuto, i regolamenti del Consiglio comunale;
b) il bilancio preventivo e il conto consuntivo;
c) i provvedimenti concernenti tributi e tariffe (rette, contributi ed altri
prelievi);
d) i provvedimenti inerenti l’assunzione di mutui o l’emissione di
prestiti;
e) i provvedimenti di nomina, designazione o revoca dei
rappresentanti del Comune presso Enti, aziende o istituzioni
(provvedimenti inerenti elezioni, nomine, designazioni, revoche o
decadenze o, comunque, persone);
f) gli atti relativi al personale del Comune;
g) gli oggetti sui quali il consiglio deve esprimersi entro termini
stabiliti dalla legge;
h) i provvedimenti relativi ad acquisti ed alienazioni di immobili,
permute, appalti o concessioni;
i) gli atti inerenti la tutela di minoranze etniche o religiose.

4. Quando il referendum sia stato indetto, il Consiglio comunale sospende
l’attività deliberativa sul medesimo oggetto salvo che, con delibera
adottata a maggioranza dei due terzi dei consiglieri assegnati, non decida
altrimenti per ragioni di particolare necessità ed urgenza.

5. La proposta, prima della raccolta delle firme, è sottoposta al giudizio di
ammissibilità di un comitato di garanti. Se la proposta viene giudicata
ammissibile, il Comitato giudicherà, dopo la raccolta delle firme, sulla
regolarità delle sottoscrizioni. Il Comitato è presieduto dal Segretario
Generale, ed è composto da due membri in possesso di Laurea in
Giurisprudenza con esperienza nell’esercizio della professione di
Avvocato designati a votazione palese dal Consiglio Comunale di cui
uno espressione della minoranza.

6. Il Consiglio comunale deve pronunciarsi sull’oggetto del referendum
entro 30 giorni dalla data di proclamazione dei risultati se ha partecipato
al voto almeno il cinquanta per cento dei cittadini iscritti nelle liste
elettorali del Comune.

7. Non è consentito lo svolgimento di più di una tornata referendaria in un
anno e su non più di sei quesiti. I referendum non possono essere indetti
nei dodici mesi precedenti la scadenza del mandato amministrativo né
possono svolgersi in concomitanza con altre operazioni di voto.

8. La consultazione relativa a tutte le richieste di referendum presentate nel
corso dell’anno solare sono effettuate in un unico turno e nella stessa
giornata, nei primi tre mesi dell’anno successivo.

9. Non possono essere presentati quesiti referendari su materie che abbiano
già formato oggetto di referendum negli ultimi tre anni.

10. Se, prima dello svolgimento del referendum di iniziativa popolare, il
Consiglio comunale abbia deliberato sul medesimo oggetto e nel senso
richiesto dal comitato promotore, il referendum non ha più corso.

11. Il regolamento determina i criteri di formulazione del quesito, le modalità
per la raccolta e l’autenticazione delle firme e per lo svolgimento delle
operazioni di voto. Il regolamento determina, altresì, le modalità per
l’informazione dei cittadini sul referendum e per lo svolgimento della
campagna referendaria.
____

Commento all'art. 8 (Referendum consultivo):

comma 3, estrapolo:

I Referendum devono riguardare materie di esclusiva competenza locale,
non possono essere sottoposti a referendum:
a) lo statuto, i regolamenti del Consiglio comunale;
b) il bilancio preventivo e il conto consuntivo;
c) i provvedimenti concernenti tributi e tariffe (rette, contributi ed altri
prelievi);
d) i provvedimenti inerenti l’assunzione di mutui o l’emissione di
prestiti;
e) i provvedimenti di nomina, designazione o revoca dei
rappresentanti del Comune presso Enti, aziende o istituzioni
(provvedimenti inerenti elezioni, nomine, designazioni, revoche o
decadenze o, comunque, persone);
f) gli atti relativi al personale del Comune;
g) gli oggetti sui quali il consiglio deve esprimersi entro termini
stabiliti dalla legge;
h) i provvedimenti relativi ad acquisti ed alienazioni di immobili,
permute, appalti o concessioni;
i) gli atti inerenti la tutela di minoranze etniche o religiose.

Commento:

Praticamente i 20 cittadini del Comune di Noto, proponenti all'amministrazione un Referendum consultivo, che avranno raccolto le 500 firme previste degli altri cittadini di Noto, su cosa potranno chiedere di essere consultati?... sull'aria fritta?
____

comma 4, estrapolo:

"Quando il referendum sia stato indetto, il Consiglio comunale sospende
l’attività deliberativa sul medesimo oggetto salvo che, con delibera
adottata a maggioranza dei due terzi dei consiglieri assegnati, non decida
altrimenti per ragioni di particolare necessità ed urgenza."

Commento:

Che significa?
Se i 20 proponenti il referendum hanno raccolto le 500 firme necessarie, ritenute valide, ed è stato indetto quindi Referendum, questo può essere poi sospeso se i 2/3 dei consiglieri comunali o della Giunta comunale delibera in via provvisoria ed urgente quello che vuole?
_______

comma 6, estrapolo:

"Il Consiglio comunale deve pronunciarsi sull’oggetto del referendum
entro 30 giorni dalla data di proclamazione dei risultati se ha partecipato
al voto almeno il cinquanta per cento dei cittadini iscritti nelle liste
elettorali del Comune."

Commento:

Il Consiglio deve pronunciarsi... ma... in maniera vincolante al risultato del referendum? Non è specificato. Il referendum consultivo è una consultazione e basta... se i cittadini non hanno modo di chiedere una nuova azione deliberativa da solo non serve a un cazzo... può trasformarsi in una semplice presa in giro che da appunto la parvenza ai cittadini di poter contare qualcosa... nulla più.
______

comma 10, estrapolo:

"Se, prima dello svolgimento del referendum di iniziativa popolare, il
Consiglio comunale abbia deliberato sul medesimo oggetto e nel senso
richiesto dal comitato promotore, il referendum non ha più corso."

Commento:
Che potere hanno i cittadini rispetto a quello degli amministratori se questi ultimi deliberano diversamente PRIMA di dar luogo al Referendum?
_____

comma 11, estrapolo:

"Il regolamento determina i criteri di formulazione del quesito, le modalità
per la raccolta e l’autenticazione delle firme e per lo svolgimento delle
operazioni di voto. Il regolamento determina, altresì, le modalità per
l’informazione dei cittadini sul referendum e per lo svolgimento della
campagna referendaria."

Commento:

Il Regolamento cosa dice in merito? E' ancora da modificare :-)

CONCLUSIONI:

Ma stiamo scherzando? La partecipazione dei cittadini è una cosa... la sovranità dei cittadini è un'altra cosa.

Bruno Aprile - Locate Varesino (CO) - tel. 3472954867 - CCDD Comitato Cittadino Democrazia Diretta - http://comitatocittadinodemocraziadiretta.blogspot.com/

16 set 2010

Plebiscito - Populismo - Democrazia Diretta

Chi è contrario alla Democrazia Diretta la associa spesso ai termini Plebiscito e Populismo. Cosa significano e in cosa si differenziano in realtà?

Ora siccome io sono abituato ad attingere informazioni ed elaborarle poi con la mia testa... spesso e volentieri quanto assimilato lo traduco con la mia personale opinione ed interpretazione... deciderà poi chi legge:

Plebiscito: E' l'espressione del popolo pilotata da chi è al potere... in questo caso è il personaggio di potere che spinge il popolo ad esprimersi... gli da il permesso di esprimersi dopo avere cercato di convincerlo e di averlo condotto dalla propria parte.

Populismo: E' l'espressione spontanea del popolo ma dettata da disinformazione ed ignoranza, spesso istintiva ed impulsiva, quindi sconsiderata e quindi senza cognizione di causa.

Democrazia Diretta: E' l'espressione consapevole e spontanea del popolo... non concessa quindi da uomini di potere ma intrinseca alla Democrazia compiuta. E' l'espressione del popolo di diritto e non per concessione di chi è al potere... dove non tutti sono obbligati ad esprimersi ma solo chi è consapevole di ciò che sente di dover proporre o decidere (chi è ignorante o non si documenta o non è consapevole su ciò in cui deve esprimersi difficilmente si esprime).

Il Populismo ed il Plebiscito sono sicuramente pericolosi ma.
NON HANNO NULLA A CHE FARE con la Democrazia Diretta.


Chi li associa alla DD lo fa solo ed esclusivamente per ostacolare l'unica forma di governo mediante la quale il popolo è in grado di controllare e limitare eventuali abusi dei pochi rappresentanti eletti al potere.

16 settembre 2010
Bruno Aprile - Locate Varesino (CO) - tel. 3472954867 - CCDD Comitato Cittadino Democrazia Diretta

14 set 2010

Bipolarismo - Partiti Maggiori e partiti minori - Crisi di governo e conflitti interni alle coalizioni

Dalla nascita della nostra Costituzione italiana lo scenario politico e dei partiti politici è mutato notevolmente in continuazione nel corso dei 63 anni ormai trascorsi, la situazione di vita della stragrande maggioranza della popolazione invece è mutata molto meno.

Siamo giunti al bipolarismo dove tanti partiti e partitelli si coalizzano in due schieramenti contrapposti per amministrare la res-pubblica (cosa pubblica ed il bene comune) una al governo (maggioranza) e l'altra all'opposizione (per chi crede ancora che esista).

Per avere una maggioranza solitamente un grosso partito ha bisogno del sostegno di piccoli partiti che tutti insieme consentono al/ai grosso/i partito/i di avere più seggi.
Ovviamente l'alleanza con i grossi partiti i piccoli partiti la offrono in cambio di qualcosa... che molto spesso non viene concessa. (perché?... ma perché, forse, i piccoli partiti sono appunto piccoli :-)

Il piccolo partito che vede disattese le promesse ricevute si trova quindi nella condizione di dovere scegliere se:

Pur ritenendosi preso in giro continuare a stare al gioco e giungere a fine legislatura.
Ritenendosi preso in giro uscire dalla coalizione facendo cadere il governo col rischio di porre fine anche alla legislatura... e portare il paese a nuove elezioni (il che comporta una bella spesa di denaro pubblico - che non è mai abbastanza per far funzionare istituzioni e servizi).

Ora io mi domando:
Un piccolo partito che si presta al gioco del grosso partito in cambio di promesse che può immaginare disattese (dalla storia ed esperienze passate) cosa si allea a fare col grosso partito?
Cosa ottiene facendo cadere un governo?... se non favorire la coalizione di opposizione?

L'unica cosa che questo produce è un pessimo nome agli occhi di altri Stati cui l'Italia ha voluto unirsi (Comunità Europea) e siccome l'Italia attinge spesso a fondi Europei e si indebita con altri Stati... un'instabilità politica non offre certo una garanzia agli Stati che prestano soldi o altro genere di risorse (è un po come le banche che non danno crediti senza garanzie di riavere indietro i propri "soldi" - le virgolette aprirebbero un parentesi che è meglio non aprire).

A conclusione c'è da domandarsi:
Ma questi partiti minori traggono vantaggi dalla politica? I cittadini che li votano quali vantaggi traggono?

14 settembre 2010

Bruno Aprile - Locate Varesino (CO) - tel. 3472954867 - CCDD Comitato Cittadino Democrazia Diretta
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10 set 2010

Proviamo ad uscire dagli schemi usando la fantasia - Mafia e politica

Cosa si conosce del mondo della mafia o delle grandi associazioni a delinquere organizzate?

Hanno sempre insegnato, attraverso stampa, televisione, radio, film realizzati da fatti realmente accaduti, che esistono due distinte categorie di individui che fanno parte di organizzazioni mafiose o a delinquere.

1) Mandanti (capi)
2) Esecutori (galoppini)

I mandanti gestiscono tutto e danno ordini e direttive agli esecutori.
Gli esecutori realizzano i piani dei mandanti all'atto pratico.

Generalmente si scoprono solo gli esecutori, che sono disposti a correre i rischi maggiori perché più esposti... fra cui la carcerazione, la perdita di familiari o della propria stessa vita. Sono disposti a metterci la faccia (v. anche i pentiti o chi si fingono tali).

Quelli che non si scoprono quasi mai sono i mandanti, perché non si espongono, si riuniscono in segreto, discutono in segreto ed hanno il potere economico per corrompere chiunque (salvo qualche eccezione), proteggere e retribuire gli esecutori.

Analizziamo con la fantasia un organizzazione che usa il sistema politico/governativo di una nazione basata sulla sola Democrazia Rappresentativa, per fare i propri ed esclusivi interessi:

1) Mandanti (lobbies al di fuori della politica)
2) Esecutori (chi è all'interno della politica)

Il mandante deve tutelare i propri interessi (brame egoistiche) e per fare questo deve soggiogare molti sottoponendoli a delle regole attraverso le quali alimenta e soddisfa le proprie brame.

Per rendere fattibile questo occorre qualcuno (esecutore) che stabilisca le regole che soddisfino le brame del mandante.

Nelle organizzazioni mafiose chi da fastidio deve essere eliminato ed il mandante commissiona l'omicidio di chi da fastidio all'esecutore, al quale offre un lauto compenso.

Nel nostro esempio fantasioso chi vuole soddisfare le proprie brame egoistiche ha bisogno di commissionare delle leggi che gli consentano di sottomettere masse popolari, e soddisfare le proprie brame, agli esecutori (politici).

Chi è al di fuori del sistema politico/rappresentativo (Lobby) finanzia la formazione di partiti politici, scegliendo chi dovrà farne parte e che dovrà entrare nel sistema politico/rappresentativo, comprese le loro campagne elettorali.
Una volta introdotti nel sistema tali personaggi i mandanti ordinano e gli esecutori attuano... ovvero fanno leggi ingiuste, inique, inapplicabili, applicabili per alcuni, a volte rispettate a volte no. etc. etc.

Se così fosse... pensare di creare con i propri mezzi una forza politica in grado di contrastare tali lobbies o organizzazione (Casta) è semplicemente ridicolo oltre che utopistico.

Il sistema mafioso e politico lo possono combattere soltanto i cittadini uniti... specialmente quando la loro Costituzione (legge fondamentale) glielo consente.

La Democrazia Diretta è l'UNICO strumento di controllo e correttivo delle attività dei pochi eletti e, in senso lato, dei pochi potenti che vogliono dominare le masse popolari
_____

P.S.
Il quadro descritto è fantasioso ma supponiamo che un fondo di verità e realtà ci fosse... fa paura un simile quadro della situazione vero?...
Ma un popolo di milioni di persone che ha paura di un manipolo di individui cosa può sperare? Quale futuro? Quale miglioramento?


10 settembre 2010 - Bruno Aprile - Locate Varesino (CO) - tel. 3472954867

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