Premessa IMPORTANTE:
Quale fervente sostenitore della Democrazia Diretta non intendo sminuire il valore del Referendum popolare abrogativo di legge ordinaria (art. 75 Cost.) poichè è un importantissimo strumento di Democrazia Diretta.
Il problema è nato dal lontano 1970 (come osservato in altre note, fra cui questa: http://www.facebook.com/note.php?note_id=306344314216), ovvero quando il Parlamento ha pensato di renderlo impraticabile ai cittadini elettori, ponendo degli ostacoli con lìLegge n. 352/70.
Ha fatto sì, in sostanza, che di tale strumento di Democrazia Diretta, se ne impossessassero i partiti, perchè potessero essere sempre gli eletti a scegliere quali leggi abrogare e quali leggi invece mantenere (mica scemi i nostri rappresentanti eletti :-). Oltre a questo (della serie prendiamo due piccioni con una fava) ne hanno fatto, specie negli ultimi anni, delle mere campagne propagandistico/elettorali.
Un'ulteriore dimostrazione di quanto questo sia assai probabile è data dal fatto che non c'è mai stato NESSUNO che abbia fatto indire Referendum abrogativo di legge, attraverso i 5 consigli regionali (v. art. 75 Cost.).
Ma perchè?
1) I partiti che imbandiscono banchetti per le raccolte firme non si farebbero la pubblicità/propaganda che si fanno con la raccolta delle 500.000 firme
2) Immaginatelo da voi leggendo questo articolo: http://www.vita.it/news/viewprint/46231
Al di là di ogni cosa, quello che dovrebbere fare riflettere, anche a rischio di andare in netta contro tendenza ed impopolarità, è l'aspetto economico.
Un referendum indetto attraverso i 5 Consigli regionali costerebbe MOLTO MENO DENARO PUBBLICO.
Poichè alla fine i partiti usano sempre i NOSTRI soldi per organizzare la raccolta delle 500.000 firme (v. finanziamento pubblico ai partiti e rimborsi campagne elettorali + il premio di cui all'articolo leggibile al link sopra indicato).
Iniziamo ad essere impopolari quindi... sperimentiamo prima la via dei 5 consigli regionali e, caso mai, DOPO quella delle 500.000 firme.
Bruno Aprile - 23 aprile 2010 - Comitato Cittadino Democrazia Diretta
Comitato di cittadini al di fuori di ogni rappresentanza eletta, partito, movimento politico e/o lista civica, per sensibilizzare i cittadini ignari e le amministrazioni inadempienti, riguardo alla Democrazia Diretta, forma complementare e indispensabile della Democrazia Rappresentativa, per ottenere la vera Democrazia (sovranità popolare) come stabilità dall'art. 1 della Costituzione italiana (legge fondamentale dello Stato)
La Costituzione è Legge fondamentale dello Stato italiano (art. XVIII disp. trans. e finali)
La Democrazia è Sovranità che appartiene al Popolo (art. 1 Cost.)... che la esercita nelle forme stabilite dalla stessa.
Tali forme comprendono la Democrazia Rappresentativa (art. 55 Cost.) esercitata dai cittadini eletti; e la Democrazia Diretta (artt. 50, 56, 58, 71, 75, 102 e 138) esercitata dai cittadini NON eletti.
Senza entrambe queste due forme non ci sarà mai nessuna Democrazia ma soltanto una Oligarchia.
Tali forme comprendono la Democrazia Rappresentativa (art. 55 Cost.) esercitata dai cittadini eletti; e la Democrazia Diretta (artt. 50, 56, 58, 71, 75, 102 e 138) esercitata dai cittadini NON eletti.
Senza entrambe queste due forme non ci sarà mai nessuna Democrazia ma soltanto una Oligarchia.
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