La Costituzione è Legge fondamentale dello Stato italiano (art. XVIII disp. trans. e finali)

La Democrazia è Sovranità che appartiene al Popolo (art. 1 Cost.)... che la esercita nelle forme stabilite dalla stessa.

Tali forme comprendono la Democrazia Rappresentativa (art. 55 Cost.) esercitata dai cittadini eletti; e la Democrazia Diretta (artt. 50, 56, 58, 71, 75, 102 e 138) esercitata dai cittadini NON eletti.

Senza entrambe queste due forme non ci sarà mai nessuna Democrazia ma soltanto una Oligarchia.

5 feb 2010

Da che parte la verita? In ciò che è comunemente accettato o in ciò che è impopolare?

La Storia è ricca di testimonianze riguardo alla tendenza delle masse a ridere delle idee o delle interpretazioni diverse su ciò che veniva comunemente accettato per convenzione e divulgato alle masse da pochi potenti. Era sufficiente, per chi avesse potere o fama, mettersi d'accordo su come interpretare un concetto o un insegnamento, e quello poteva/doveva essere l'unico concetto.

Galileo Galilei, perseguitato dalla Chiesa, perché quello che poi si scopri sacrosanta verità, ovvero che la Terra ruotasse intorno al Sole, non veniva creduto da nessuno... perché la Chiesa, che allora costituiva un grande potere, insegnava tutt'altro alle masse.

Martin Lutero, che diede origine al protestantesimo, dovette penare parecchio (fu ritenuto pazzo e fu scomunicato) per dimostrare che alcune interpretazioni delle Sacre Scritture, che dava e che divulgava la Chiesa Cattolica, non erano in armonia con quanto scritto nelle stesse.

Tutto ciò che uomini di potere divulgavano alle masse per dominarle, veniva comunemente accettato da tutti ed era verità assoluta ed intoccabile. Guai a contrastarlo o cambiarne l'interpretazione! Oltre alla persecuzione operata dai potenti c'era l'indifferenza e l'incredulità delle masse.

Eppure c'era un parametro di confronto... di paragone... c'erano le Sacre scritture, la Bibbia. La gente non poteva tenerne copia in casa perché veniva uccisa. Più avanti, in ogni paese del mondo, non poteva leggerla tradotta nella propria lingua ed i sacerdoti recitavano alle messe i passi biblici in latino, lingua che nessuno conosceva.

Vuoi per la tendenza della maggior parte delle persone che costituivano la massa popolare a non approfondire e a non documentarsi di persona, i pochi potenti finivano col sottomettere un' intera popolazione raccontandole ciò che volevano... pur disponendo, la popolazione, degli stessi parametri di paragaone e di confronto che gli stessi pochi potenti inneggiavano e additavano.

Anche da noi, nel nostro tempo, esiste un parametro che palesa chiaramente quale è il giusto concetto di democrazia, o meglio, quale società democratica aveva in mente che si formasse nel tempo l'assemblea costituente. Questo parametro è il frutto che diede detta assemblea, cioè la Costituzione italiana.

Cosa ci hanno insegnato della Costituzione italiana, da quando nacque ad oggi, i pochi potenti che regnano indisturbati e addirittura sostenuti da gran parte della popolazione? I tutori ed esecutori dei principi in essa racchiusi e meticolosamente preparati dai suoi artefici e padri?

Cosa ci hanno insegnato e cosa dimostrano, i nostri rappresentanti eletti (partiti politici), riguardo al principio fondamentale della democrazia? ovvero "La Sovranità appartiene al popolo"?

Ci hanno insegnato che solo attraverso loro (i partiti poltici) il popolo è sovrano, e siccome questo è ciò che ci hanno sempre insegnato, questo è ciò che ormai è convenzione, ciò che è comunemente e passivamente accettato.

Se giunge qualcuno a cantare una versione diversa, tale versione è sicuramente ridicola o non veritiera perché impopolare, non convenzionale, non comunemente accettata.

Ma per forza non è comunemente accettata! Non è popolare e non convenzionale... perché insegnata come faceva comodo a chi, come nei tempi antichi e nei due esempi citati, voleva soggiogare le masse e mantenere su di esse un potere assoluto.

La Costituzione italiana dice molto chiaramente che la sovranità è esercitata dal popolo in maniera INDIRETTA (attraverso quindi dei rappresentanti eletti dal popolo - ora non più con l'attuale legge elettorale) ed in maniera DIRETTA, quindi Democrazia RAPPRESENTATIVA e Democrazia DIRETTA.

Gli articoli 50, 71, 75 e 138 della Costituzione italiana non lasciano molte vie di interpretazione, sono chiarissimi! La Democrazia Rappresentativa complementata dalla Democrazia Diretta è quanto aveva sicuramente in mente l'assemblea costituente quando stabiliva all'articolo 1 che "la sovranità appartiene al popolo"... che la esercita appunto con ENTRAMBE le forme citate sopra.

E' più che logico e giusto che un SOVRANO possa decidere quando lasciare ogni decisione a colui che delega ad amministrare i suoi averi e quando invece decidere da se.

Il problema è che la convenzione, o quanto comunemente accettato, col trascorrere del tempo radica nelle persone apatia e pigrizia, e la disinformazione e la confusione generata volutamente dalla classe dominante al potere distoglie le persone dalla corretta visione di quanto è chiaramente scritto nella Costituzione.

Noi confidiamo che col tempo la gente comprenda che per uscire dalla schiavitù a cui sottoposta dai partiti politici e dai vari loro galoppini, deve soltanto mettere in pratica quello che è chiaramente ed inequivocabilmente scritto nella principale Legge del nostro Paese (art. XVIII disposizioni transitorie e finali della Costituzione).

Se il popolo ha i mezzi per esercitare la sovranità anche non essendo eletto, o al di fuori delle rappresentanze elette, e non li usa... sarà sempre deriso, vessato, schiacciato inesorabilmente da quei pochi eletti che hanno chiaramente dimostrato, in 60 anni, di non avere coscienza, ritegno e capacità di costruire una società democratica come i nostri padri immaginavano diventasse il popolo italiano.

Ora che tali principi sono stati applicati con Legge (art. 8 Dlgs 267/00) il popolo ha ancor più il diritto/dovere di usarli e/o di pretendere dagli eletti che vengano rispettate le scelte e le proposte del popolo stesso.

Se questo non lo si vuol comprendere o è meglio non comprenderlo perché impegnativo... allora inutile lamentarsi e scendere ogni tanto in piazza ad urlare ed accusare una volta una maggioranza ed una volta un'altra maggioranza.

Le manifestazioni non sono validi strumenti costituzionalmente e legalmente vincolanti per chi è al potere... sono solo manifestazioni di dissenso ed espressione di pensiero e di parola.

Gli strumenti assai più validi sono quelli previsti dalla Costituzione e dalle Leggi (petizioni, proposte di legge, referendum) che giungono direttamente dal popolo, senza la mano o la partecipazione dei partiti che costituiscono le rappresentanze elette, poiché con la loro presenza vengono prontamente criminalizzati e strumentalizzati dalle rappresentanze politiche di colore opposto.

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