La Costituzione è Legge fondamentale dello Stato italiano (art. XVIII disp. trans. e finali)

La Democrazia è Sovranità che appartiene al Popolo (art. 1 Cost.)... che la esercita nelle forme stabilite dalla stessa.

Tali forme comprendono la Democrazia Rappresentativa (art. 55 Cost.) esercitata dai cittadini eletti; e la Democrazia Diretta (artt. 50, 56, 58, 71, 75, 102 e 138) esercitata dai cittadini NON eletti.

Senza entrambe queste due forme non ci sarà mai nessuna Democrazia ma soltanto una Oligarchia.

27 feb 2011

Riusciremo a chiarire il concetto?

Questa nota è rivolta ai cittadini che sorvolano sul punto che dovrebbe invece interessare prima di ogni altra cosa una nazione democratica ed un popolo che ritiene di non essere suddito (ma che lo è a TUTTI gli effetti).

il comma 2 dell'art. 1 della Costituzione: italiana recita
"La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione."

Ormai sono stufo di ripetere che fra le FORME (termine PLURALE) è prevista anche l'azione di 50.000 cittadini ELETTORI (non eletti) che possono LORO! proporre al Parlamento un DISEGNO DI LEGGE (comma 2 art. 71 Cost.).

Un disegno di legge deve essere discusso ed eventalmente modificato dalle apposite commissioni parlamentari competenti che lo hanno ricevuto, NON IGNORATO COMPLETAMENTE, e a ragion di logica deve essere discusso anche con chi lo ha PROPOSTO (delegazione cittadina fra cui i proponenti/redattori del disegno di legge).

Ora rivolgo una domanda a TUTTI gli italiani:
Quanti disegni di legge il POPOLO, attraverso le 50.000 firme richieste, ha sottoposto in 63 anni di Costituzione al Parlamento?
Personalmente ho presente quello più attuale di Grillo, il cosiddetto  "Parlamento pulito" http://www.senato.it/leg/15/BGT/Schede/Ddliter/29393.htm

A prescindere da questo specifico disegno di legge, quanti altri disegni di legge di iniziativa popolare presentati ai sensi dell'art. 71 Cost. sono stati sottoposti al Parlamento italiano in 63 annii?
  • QUANTI NE SONO STATI DISCUSSI?
  • CHE RISPOSTE HANNO DATO AI PROPONENTI ED AI CITTADINI SOSTENITORI DI TALI DISEGNI DI LEGGE?
  • CHE INFORMAZIONI HANNO DATO ATTRAVERSO I MEDIA AL POPOLO?

Conclusioni:
Se è così difficile comprendere che:
Fra DESTRA e SINISTRA non c'è alcuna differenza su quello che è il LORO concetto riguardante il principio più importante di una nazione democratica, ovvero  "la sovranità che appartiene al popolo"... concetto che TUTTI i politici eletti di QUALSIASI partito o coalizione RIGETTANO, è un problema dei cittadini!

Noi siamo più che chiari nel proporre ciò che la nostra stessa Costituzione prevede da 63 ANNI ma che è stato male applicato e male regolamentato.

27 febbraio 2011

Bruno Aprile - tel. 3472954867 - Locate varesino (CO) - CCDD Comitato Cittadino Democrazia Diretta

25 feb 2011

Sei motivi per ritenere la sola Democrazia Rappresentativa una falsa democrazia e un sistema obsoleto

  • Togliamo bambini, minorenni, etc., basandoci quindi solo sugli aventi diritto al voto, è assurdo pensare che soltanto 945 su 52.000.000 cervelli pensanti, dove ognuno ha conoscenze e competenze sulle più svariate tematiche, possano saper fare le scelte migliori e più competenti per stabilire leggi e regolamenti. Se poi pensiamo che per essere parlamentare non è richiesto nessun esame specifico quando invece occorrerebbero delle credenziali ben più complesse e complete di un esame di laurea, possiamo ragionevolmente pensare che i parlamentari non possono essere onniscienti.
  • E' ormai un fatto assodato da tempo, ed in ogni parte del mondo, che la criminalità organizzata per perseguire i propri interessi fa' pressioni di vario genere (minaccia, corrompe, ricatta) su uomini di potere all'interno dei sistemi rappresentativi e delle istituzioni;
  • La nostra Costituzione prevede che anche i cittadini elettori possono chiedere ed esporre (art. 50 Cost.), proporre leggi (art. 71 Cost.), abrogare leggi (art. 75 Cost.), confermare leggi costituzionali o di revisione costituzionale (art. 138 Cost.) e a livello locale possono anche esprimersi con referendum di tipo consultivo, abrogativo, propositivo, deliberativo, revocativo, se richiesti alle amministrazioni locali e queste li abbiano introdotti, senza trappole, negli Statuti e nei Regolamenti comunali (art. 8 comma 3 Dlgs 267/00).
  • La situazione politica/economica/sociale dopo 63 anni di sola Democrazia Rappresentativa peggiora sempre più ed il numero di cittadini che disertano le urne ad ogni elezione (amministrativa e politica) è in continuo aumento.
  • La parola Democrazia significa "potere del popolo" e non di pochi eletti da questo, che col trascorrere del tempo hanno fatto in modo che il popolo non possa nemmeno più eleggere i suoi rappresentanti (la legge 270/05 consente la sola scelta delle coalizioni di partiti e non dei deputati - art. 56 Cost. e dei senatori - art. 58 Cost.). La Democrazia Rappresentativa non si differisce agli effetti pratici dall'Oligarchia perché in entrambi i casi sono POCHI a decidere e a determinare le sorti di molti.
  • In una Democrazia la sovranità appartiene al popolo il che prevede che possa esercitarla sia attraverso rappresentanti eletti e sia direttamente (ritorniamo agli artt. 50, 71, 75 e 138 Cost.), ovvero che il popolo lascia le decisioni ai rappresentanti che elegge fino a che non decide di intervenire direttamente attraverso Petizioni, Proposte di legge di iniziativa popolare e Referendum, in perfetta armonia col comma 2 dell'art. 1 della Costituzione che cita il termine FORME (plurale) e non forma (singolare) con cui esercitare la sua sovranità. Le forme sono infatti due: indiretta (attraverso rappresentanti eletti) e diretta (dove i rappresentanti eletti diventano esecutori della volontà espressa dai cittadini elettori).

QUINDI:

E' necessario e logico integrare la Democrazia Rappresentativa con la Democrazia Diretta. I rappresentanti eletti la ostacolano da sempre e a tutti i livelli (nazionale e locale) e sta quindi ai cittadini pretenderne il giusto riconoscimento e la corretta applicazione.

25 febbraio 2011
Bruno Aprile - Locate Varesino (CO) - tel. 3472954867 - CCDD Coitato Cittadino Democrazia Diretta

24 feb 2011

settimana nazionale della Democrazia Diretta - 2011

Otto organizzazioni lanciano la “Settimana nazionale della democrazia diretta – giugno 2011”
hanno deciso di dar vita alla “Settimana della democrazia diretta 2011” una campagna per migliorare la democrazia italiana e ricreare nei cittadini la coscienza del loro importante ruolo rispetto alle istituzioniLa Settimana avrà luogo dall’ultima settimana di maggio al 2 giugno festa della Repubblica che, come è noto, è stata istituita grazie al referendum del 1946.
Lo scopo di questa iniziativa nazionale è quello di diffondere la conoscenza sugli strumenti di Democrazia Diretta che esistono e funzionano da molti decenni nel mondo e di ottenere concreti strumenti di partecipazione diretta dei cittadini alla politica comunale e regionale affinché possano aver voce in capitolo nella gestione delle loro comunità.
In questo senso le otto organizzazioni  lanciano un appello ad aderire a questa iniziativa a tutti i gruppi locali, associazioni e Liste civiche che sono impegnati per migliorare concretamente la nostra società. Per aderire basta andare sul sito della Rete civica italiana (www.retecivicaitaliana.it) e cliccare sull’apposito flag http://retecivicaitaliana.it/le-iniziative/democrazia-diretta
Concordano nell’affermare che la democrazia italiana, basata unicamente sulla democrazia rappresentativa, non può funzionare bene; essa va integrata con la democrazia diretta, ovvero con quegli strumenti che permettono ai cittadini di interagire con l’operato degli elettie di esercitare concretamente la sovranità di cui si parla nel primo articolo della costituzione.
In maggio o giugno del 2011 si tornerà a parlare di referendum abrogativo, uno dei pochi e strumenti di democrazia diretta di cui dispongono gli italiani. Si dovrà votare per l’abrogazione della legge 99 del 2009 che riammette il nucleare in Italia e si dovrà votare sul tema dell’acqua pubblica. Il referendum abrogativo nel tempo ha perso efficacia a causa del cattivo uso e della cattiva informazione da parte di tutti i partiti tradizionali che generalmente evitano, con i più vari pretesti, di dare più potere ai cittadini. E’ tempo di cambiare!
Il Comitato Cittadino Democrazia Diretta www.comitatocittadinodemocraziadiretta.blogspot.com
i Democratici Diretti www.democraticidiretti.it
l’ Iniziativa per più democrazia (Bolzano) www.dirdemdi.org
i Movimenti Civici Sicilia www.movimenticivici.org
Più democrazia e partecipazione a Vicenza (Vicenza) www.piudemocrazia.it/
Più democrazia Rovereto (Rovereto) www.cittadinirovereto.it
la Rete Civica Italiana www.retecivicaitaliana.it
la Rete dei cittadini http://retedeicittadini.it
Per eventuali chiarimenti telefonare/scrivere a:
Roberto Brambilla uff 039 988 10 21 cell 338 88 03 715 roberto.brambilla@retecivicaitaliana.it
Paolo Michelotto 3470907427paolorove@gmail.comwww.paolomichelotto.it
Bruno Aprile 3472954867 comitatoccdd@gmail.com
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Allegato di approfondimento
Come è strutturata la Settimana della Democrazia Diretta di giugno 2011.
Periodo:Dal 23 maggio al 2 giugno 2011, data della festa della Repubblica, che è nata grazie ad un referendum. Non saremo comunque rigidi sul periodo nel senso che se un evento interessante è programmato poco al di fuori della settimana potrà essere inserito nel programma generale senza problemi.
Obiettivo generale: “informare” il cittadino circa gli strumenti innovativi di democrazia diretta e partecipativa che esistono nel mondo, facendogli conoscere i suoi diritti e doveri previsti dalla Costituzione italiana e gli aspetti positivi della democrazia diretta vista come integrazione indispensabile della democrazia rappresentativa per rendere la nostra democrazia completa e integrale.
Puntare a lungo termine alla possibilità di migliorare nella nostra legislazione nazionale l’iniziativa (chiamata anche referendum propositivo) e il referendum facoltativo confermativo (ogni nuova legge emanata dal parlamento, prima di entrare in vigore può essere sottoposta a un referendum popolare se vengono raccolte le firme necessarie nel tempo stabilito). Il tutto con l’abolizione del quorum dei votanti, come negli altri paesi a democrazia diretta più avanzata. 
In altre parole dotare i cittadini di acceleratore e di freno dell’azione legislativa dando loro la possibilità di avere potere decisionale nell’agenda politica.
Obiettivi specifici della settimana della democrazia diretta:
A1 -In generale far crescere la consapevolezza dei cittadinicirca il fatto che sono anche “sovrani”. Far conoscere le esperienze esistenti in altri stati in cui la democrazia diretta funziona e gli effetti benefici che comporta. Far conoscere gli appigli della Costituzione su cui possiamo poggiare le nostre richieste (es. le ultime revisioni costituzionali italiane). Illustrazione dei possibili regolamenti per avere più democrazia a livello comunale, regionale e nazionale.
A2 – A breve termine puntare a formare gruppi di cittadini (Liste civiche, associazioni e comitati locali, movimenti ecc.) che promuovano concretamente la democrazia diretta a livello del loro comune (o provincia o regione) dando loro degli strumenti concreti per fare una analisi critica del proprio statuto comunale e attuare una campagna locale per introdurre strumenti di Democrazia Diretta efficaci con la possibilità di promuovere / cassare atti amministrativi della propria amministrazione.
A3 – Creare / estendere la rete per la Democrazia Diretta esistentead altri gruppi locali affinché ci si sostenga a vicenda con l’obiettivo di arrivare in tempi “non geologici” a strumenti avanzati di democrazia diretta in Italia (quorum zero, iniziativa, referendum facoltativo confermativo).
Come organizzarla. Adotteremo il sistema che ha usato Rete Lilliput per il Tour nazionale di Mathis Wackernagel (www.footprintnetwork.org) in occasione delle Settimane dell’ “Impronta ecologica” agli inizi degli anni 2000) ovvero: 
il gruppo organizzativo cura il coordinamento generale, organizza i corsi di approfondimento, fornisce i relatori e il materiale illustrativo da distribuire in loco, cura la comunicazione a livello generale
i gruppi locali facilitano la realizzazione degli incontri reperendo le sale, chiedendo patrocini e finanziamenti agli enti locali, curando la comunicazione in loco.
Pensiamo di riuscire a organizzare una quarantina circa di eventi.Come relatori abbiamo per ora Thomas Benedikter e Stephan Lausch (Iniziativa per più democrazia – Bolzano) per in Nord-est, Paolo Michelottowww.paolomichelotto.it di Più Democrazia Rovereto (TN) , Bruno Aprile del Comitato Cittadino Democrazia Diretta, Dario Rinco della Rete civica italiana, Pino Strano dei Democratici Diretti. 
Il criterio è quello di ottimizzare le risorse e quindi sarebbe il caso di puntare a fare eventi di rilievo in ogni regione italiana.
Gli interessati devono compilare il modulo che si trova sul sito della Rete civica italiana www.retecivicaitaliana.it–> cliccando “Democrazia diretta”.
Segnaliamo che ci sono libri disponibili sull’argomento che potrebbero servire per autofinanziarsi a livello locale (Thomas Benedikter – Democrazia diretta più potere ai cittadini- Sonda edizioni, Paolo Michelotto – Democrazia dei cittadini – ediz. Troll Libri, Valerio Onida – La costituzione – ediz. Il mulino). Un vademecum di 100 pagine apposito, più sintetico, è allo studio. Sui siti segnalati a fianco dei mittenti è possibile trovare molta documentazione; si segnala in calce una serie di link interessanti.
Le proposte di slogan per la campagna sono: “Vivere meglio con più democrazia” e “Più potere ai cittadini”.
Sono previsti corsi di formazioneche verranno attuati in funzione delle adesioni che riceveremo.
Gli aderenti dovrebbero iniziare a pensare quali possano essere le problematiche che localmente potrebbero fare presa sulla loro comunità: la campagna in altre parole potrà essere sostenuta con esemplificazioni locali più facilmente comprensibili per le persone che vivono in quel certo territorio. Ad esempio: i cittadini di un comune potrebbero avere un problema che l’amministrazione locale non affronta. La Democrazia Diretta con i suoi strumenti che danno più potere ai cittadini potrebbe portare ad una delibera per sistemarlo.
Link interessanti per documentarsi
In particolare per il livello locale segnaliamo il documento di Paolo Michelotto Migliorare e Introdurre la Democrazia Diretta nei Comunihttp://www.paolomichelotto.it/blog/wp-content/plugins/download-monitor/download.php?id=43dove si trovano interessanti suggerimenti per iniziative. 
Inoltre sono disponibili in rete gratuitamentealcuni libri per cominciare ad approfondire le tematiche della democrazia diretta:
Democrazia dei Cittadini– Gli esempi reali e di successo dove i cittadini decidono – Paolo Michelotto
http://www.paolomichelotto.it/blog/wp-content/plugins/download-monitor/download.php?id=37
Democrazia Diretta– Fatti ed argomenti sull’introduzione dell’Iniziativa e dei Referendum – Joh Verhulst & Arjen Nijeboer
http://www.paolomichelotto.it/blog/wp-content/plugins/download-monitor/download.php?id=38
Più Democrazia per L’Europa– Thomas Benedikter
http://www.paolomichelotto.it/blog/wp-content/plugins/download-monitor/download.php?id=45
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Nella colonna a destra della pagina troverete il "Comunicato Stampa" in formato .PDF e "come ADERIRE" all'iniziativa.

21 feb 2011

Domanda facile facile alla coalizione (diciamo) di sinistra e loro elettori

L'attuale Premier sembra intenzionato a metter mano alla Costituzone, dichiarando l'intenzione di modificarne gli articoli 41, 97 e 118.
http://www.governo.it/Governo/Provvedimenti/dettaglio.asp?d=62215#correla (purtroppo non ho trovato il testo da leggere)

Premesso che il Premier (chiunque egli sia - in Italia) può solo proporre ma non approvare nessuna Legge Costituzionale o di Revisione Costituzionale perché tale compito spetta al Parlamento (art. 138 Cost.):

  • Le leggi di revisione della Costituzione e le altre leggi costituzionali sono adottate da ciascuna Camera con due successive deliberazioni ad intervallo non minore di tre mesi, e sono approvate a maggioranza assoluta dei componenti di ciascuna Camera nella seconda votazione.
  • Le leggi stesse sono sottoposte a referendum popolare quando, entro tre mesi dalla loro pubblicazione, ne facciano domanda un quinto dei membri di una Camera o cinquecentomila elettori o cinque Consigli regionali. La legge sottoposta a referendum non è promulgata, se non è approvata dalla maggioranza dei voti validi.
  • Non si fa luogo a referendum se la legge è stata approvata nella seconda votazione da ciascuna delle Camere a maggioranza di due terzi dei suoi componenti.
L'attuale opposizione sta dando, ancora una volta e come al solito, fiato alle trombe per continuare la sua campagna/propaganda elettorale in vista delle future elezioni, informando e incitando il popolo ad opporsi... e come? Con una delle solite ed inutili manifestazioni di piazza? Proteste? Con quale mezzo?

In un primo momento potrei sembrare schierato dalla parte opposta ma se avete la pazienza di leggere e poi MEDITARE su quanto di seguito vi accorgerete che il mio intento è ben altro che quello di sostenere qualcuno piuttosto di qualcun altro. Il mio intento è quello di APRIRE gli occhi a chi per l'ennesima volta è oggetto delle ciarlatanerie di politici, partiti e coalizioni che non hanno in mente nient'altro che sostituirsi a coloro che allo stato attuale hanno più potere e privilegi.

Stanno facendo la solita cagnara semplicemente per screditare l'attuale coalizione al potere, e vincere le future elezioni, non per governare il paese (lo hanno già fatto più d'una volta ed hanno fatto più danni di altre maggioranze) ma solo per contendersi il potere con gli avversari politici.

Senza fare tanta cagnara, incentrando sempre l'attenzione sul Premier, che, come ripeto, non è lui a decidere se quel disegno di legge costituzionale diventerà legge o meno e modificherà quindi gli articoli 41, 97 e 118 della Costituzione italiana è sufficiente che faccia i passi previsti dal citato articolo della Costituzione lasciando quindi al POPOLO la decisione finale... non al Premier (che non può decidere come se fosse un monarca in una monarchia assoluta) e nemmeno al Parlamento.

Come si fa?
Avete letto l'articolo 138 della Costituzione?

Il Parlamento deve votare a maggioranza dei voti dei membri delle due Camere, DUE volte il disegno di legge costituzionale con un intervallo di tempo pari a 90 giorni dalla prima alla seconda votazione.
Se il disegno di legge è votato favorevolmente in prima seduta:
  1. 1/5 dei membri di una sola Camera
  2. 5 Consigli regionali
  3. 500.000 cittadini elettori (al di fuori dei partiti)
possono proporre Referendum Confermativo mediante il quale sarà il POPOLO a decidere se la Legge Costituzionale diventerà effettiva o meno.

Facciamo due conti:
in merito al punto 1 (per chiedere referendum confermativo ai sensi dell'art. 138 Cost.):
Il Senato ha 315 membri quindi: 315:5x1= 63 senatori necessari
La Camera ha 630 membri quindi 630:5x1=126 deputati necessari
L'attuale opposizione ha 63 Senatori? ha 126 Deputati? (alla Camera solo il PD ha 206 Deputati e al Senato solo il PD ha 109 Senatori)... ho escluso gli altri membri dei partiti minori comunque coalizzati col PD - il numero quindi è superiore a quelli indicati (206 e 109).

in merito al punto 2:
Le Regioni governate dalla coalizione attualmente all'opposizione in Parlamento sono:
Liguria, Trentino Alto Adige - Emilia Romagna, Toscana, Marche, Umbria, Puglia, Basilicata. (totale 8)
Ci sono 5 Consigli regionali che potrebbero proporre il referendum di cui sopra? (ne avanzano)

in merito al punto 3:
La legge attuativa dei referendum è la legge 352/1970 che prevede che 10 cittadini elettori possono proporre il referendum di cui sopra ma devono raccogliere 500.000 firme autenticate in soli tre mesi di tempo.
Siccome 10 comuni cittadini potrebbero non avere tale capacità/struttura organizzativa ed economica, da raccogliere 500.000 firme autenticate in soli tre mesi di tempo, con i partiti così contrari all'attuale maggioranza parlamentare che infanga per l'ennesima volta la Costituzione e così incazzati con l'attuale mostro al Governo, credo che questa ultima opzione sia da escludere per due ragioni fondamentali: tempo e denaro necessari per portare il popolo alle urne e decidere.

Se si opta per il referendum con raccolta delle 500.000 firme qualche partito furbo vuole intascarsi il rimborso previsto per la raccolta delle 500.000 firme e farsi una bella propaganda.
Se non ci sarà referendum voglio vedere con quale coraggio andrete a votare l'unica alternativa all'attuale maggioranza e soprattutto con quale coraggio piangerete dopo un'ulteriore modifica della Costituzione.

La soluzione quindi?
Visto che a molti piace scrivere un sacco di cose in difesa della Democrazia, della Costituzione, contro il dittatore nano e la sua coalizione, etc., sventolare bandiere e gridare in piazza... fatelo! Ma andate davanti alle sedi delle regioni o in Piazza Montecitorio a chiedere a coloro che AVETE VOTATO E CHE CHIEDONO GIA' ORA I VOTI di organizzare il tutto per proporre il referendum confermativo descritto! Scrivete e-mail, fax, manifestate, fate quello che volete ma chiedete a chi PUO' E DEVE fare qualcosa di concreto, fattibile PRIMA che si versi ancora una volta del latte... non DOPO che il latte è stato versato.

P.S.
Il rischio di non ricorrere al referendum (comma 3 art. 138 Cost.) non esiste perché l'attuale maggioranza parlamentare non ha i 2/3 dei membri né alla camera e nemmeno al Senato:
Camera 630:3x2= 420 la coalizione di maggioranza ne ha 354 (ho contato anche UDC :-)
Senato 315:3x2= 210  la coalizione di maggioranza ne ha 170

Smettetela di farvi prendere per il culo!

21 febbraio 2011
Bruno Aprile - tel. 3472954867 - Locate Varesino (CO) - CCDD Comitato Cittadino Democrazia Diretta

20 feb 2011

Importanti modifiche della Costituzione ingiustamente criticate


Liberatevi dalla catene con cui alcuni politici vi hanno saldamento imprigionato. Usate il cervello. Sforzatevi di studiare un pochino la Costituzione italiana come era in origine e come è stata modificata.

Fra le modifiche apportate nel corso del tempo ci sono state quelle apportate con Legge costituzionale del 18 ottobre 2001, n. 3: "Modifiche al titolo V della parte seconda della Costituzione".

Le modifiche apportate al titolo V della Costituzione sono assolutamente legittime perché in armonia con ciò che stabiliva il testo originale del 1948 ma non solo, tenuto conto dell'andamento nazionale nel corso degli anni era necessario, a mio avviso, apportare tali modifiche per impedire che il Governo centrale o il Parlamento potenziassero la Casta, già potente,  affinché questa, senza cognizione di causa, continuasse a dettare regole su questioni che non poteva conoscere facendo quindi meglio interessi di lobbies e concentrasse un potere assoluto sui suoi membri.

Nessuno meglio dei cittadini e degli amministraztori eletti a livello comunale (ad esempio) può conoscere da vicino ed affrontare i problemi, proporre e trovare soluzioni più adatte nel luogo in cui si vive (ad es. un Comune).

  • Voi potreste conoscere e trovare soluzioni per ciò che accade in casa del vostro vicino più di quelli di casa vostra?
  • Vi ritenete in diritto di determinare i problemi e le soluzioni relativamente al vostro vicino di casa invece di pensare prima ai vostri?
_________

Ragioniamo sulla legge costituzionale citata: http://www.parlamento.it/parlam/leggi/01003lc.htm

Se noterete l'articolo 3 della sudetta Legge amplia e chiarifica maggiormente ciò che era previsto nel testo originale dell'art. 117 riguardo alla titolarità legislativa su materie che dovevano essere di competenza dello Stato centrale e quelle di competenza locale. I principi sono gli stessi ma maggiormente dettagliati nel testo di modifica.

Se noterete l'articolo 4 modifica l'art. 118 dando più diritti ai cittadini e pone le basi per una Democrazia Diretta a partire appunto dagli enti comunali, molto più appropriata e facile da instaurare. I cittadini abituati a delegare (con i risultati ottenuti che conosciamo tutti - ovvero che si è creata e fortificata nel tempo una Casta a cui poco interessa il bene della nazione) non sarebbero in grado di esercitare DIRETTAMENTE la sovranità che gli appartiene se non per piccoli passi.

L'art. 118 come modificato dalla legge in questione infatti recita all'ultimo comma:

 Stato, Regioni, Città metropolitane, Province e Comuni favoriscono l'autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale, sulla base del principio di sussidiarieta'".

Da notare che il principio di SUSSIDIARIETA' è rimasto, quindi il pericolo che molti (non si capisce a che scopo) paventano riguardo all'Unità d'Italia è falso allarmismo ed è tendenzioso (serve a mentenere invariato uno Status Quo che ha prodotto solo danni ed ha favorito alcuni).

L'art. 7 ha modificato ulteriormente l'art. 123 Cost. che in origine NON prevedeva referendum locali, referendum introdotti già dall’art. 3 della precedente Legge Costituzionale del 22 novembre 1999, n.1.

Ogni altra modifica apportata al testo originale riporta in maniera esplicita che tutto deve essere fatto nel rispetto della Costituzione e, quindi, tutto ciò che non dovesse rispecchiare i principi fondamentali di cui ai primi 12 articoli della Costituzione è impugnabile davanti alla Corte Costituzionale (art. 134 Cost.).

Queste critiche alle modifiche costituzionali apportate finora ad opera di alcuni personaggi famosi e di rilievo nel mondo politico/istituzionale italiano si scontrano con la Costituzione originale del 1948 perché l'Autonomia degli enti locali era un obiettivo che nel corso del tempo si doveva raggiungere in quanto previsto fin da allora.

Il potere doveva gradualmente passare dallo Stato agli Enti locali su certe questioni e il potenziamento della Democrazia Diretta (iniziativa dei cittadeini elettori) è in perfetta armonia col concetto più ampio di "Democrazia" come espresso all'art. 1 della Costituzione dove dice che "la sovranità appartiene al popolo".

L'art. IX delle disposizioni transitorie e finale della Costituzione italiana recita testualmente:

La Repubblica, entro tre anni dall'entrata in vigore della Costituzione, adegua le sue leggi alle esigenze delle autonomie locali e alla competenza legislativa attribuita alle Regioni.

Lart. 5 della Costituzione (N.B. fra i primi 12 articoli che riguardano i PRINCIPI FONDAMENTALI) recita:

La Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali; attua nei servizi che dipendono dallo Stato il più ampio decentramento amministrativo; adegua i principi ed i metodi della sua legislazione alle esigenze dell'autonomia e del decentramento.

Più chiaro di così si muore!

Vogliamo venircene fuori dallo strapotere di cui la Casta ha abusato per 63 anni? Cominciamo a liberarci delle catene che uomini di potere, pur simpatici e onesti che siano, ci hanno addossato perché al di la delle apparenze dobbiamo tenere conto che SONO SEMPRE PERSONE CHE FANNO PARTE DEL SISTEMA E CHE DAL SISTEMA TRAGGONO VANTAGGI.

Senza queste modifiche costituzionali non avrebbe avuto luogo nemmeno l'art. 8 del Dlgs 267/00 che IMPONE agli enti locali di applicare i principi di iniziativa popolare a livello comunale, provinciale e regionale... principi che comunque devono ancora essere applicati nonostante siano trascorsi 10 anni dall'entrata in vigore di tale legge (ma qui dipende credo più dai cittadini e non tanto dagli amministratori che, forse, stanno cercando di capire fino a che punto i cittadini vogliono esercitare in maniera DIRETTA la loro sovranità)

P.S.
Un'altra modifica alla Costituzione INDUBBIAMENTE NECESSARIA ed a vantaggio dei cittadini schiacciati dalla magistratura è stata quella apportata con Legge costituzionale 23 novembre 1999, n° 2. che ha modificato l'art. 111 e riguardante il GIUSTO processo.

Prima era così:
Tutti i provvedimenti giurisdizionali devono essere motivati. Contro le sentenze e contro i provvedimenti sulla libertà personale, pronunciati dagli organi giurisdizionali ordinari o speciali, è sempre ammesso ricorso in Cassazione per violazione di legge. Si può derogare a tale norma soltanto per le sentenze dei tribunali militari in tempo di guerra. Contro le decisioni del Consiglio di Stato e della Corte dei conti il ricorso in Cassazione è ammesso per i soli motivi inerenti alla giurisdizione.

Ora (dopo la modifica) è così:
La giurisdizione si attua mediante il giusto processo regolato dalla legge.
Ogni processo si svolge nel contraddittorio tra le parti, in condizioni di parità, davanti a giudice terzo e imparziale. La legge ne assicura la ragionevole durata.
Nel processo penale, la legge assicura che la persona accusata di un reato sia, nel più breve tempo possibile, informata riservatamente della natura e dei motivi dell'accusa elevata a suo carico; disponga del tempo e delle condizioni necessari per preparare la sua difesa; abbia la facoltà, davanti al giudice, di interrogare o di far interrogare le persone che rendono dichiarazioni a suo carico, di ottenere la convocazione e l'interrogatorio di persone a sua difesa nelle stesse condizioni dell'accusa e l'acquisizione di ogni altro mezzo di prova a suo favore; sia assistita da un interprete se non comprende o non parla la lingua impiegata nel processo.
Il processo penale è regolato dal principio del contraddittorio nella formazione della prova. La colpevolezza dell'imputato non può essere provata sulla base di dichiarazioni rese da chi, per libera scelta, si è sempre volontariamente sottratto all'interrogatorio da parte dell'imputato o del suo difensore.
La legge regola i casi in cui la formazione della prova non ha luogo in contraddittorio per consenso dell'imputato o per accertata impossibilità di natura oggettiva o per effetto di provata condotta illecita.
Tutti i provvedimenti giurisdizionali devono essere motivati .
Contro le sentenze e contro i provvedimenti sulla libertà personale (cfr. art. 13), pronunciati dagli organi giurisdizionali ordinari o speciali, è sempre ammesso ricorso in Cassazione per violazione di legge. Si può derogare a tale norma soltanto per le sentenze dei tribunali militari in tempo di guerra.
Contro le decisioni del Consiglio di Stato e della Corte dei conti il ricorso in Cassazione è ammesso per i soli motivi inerenti alla giurisdizione.

SI FACCIA  AVANTI QUALCUNO  CHE HA  IL CORAGGIO  DI  CONTESTARE  QUALCOSA... 

P.P.S.
Nonostante tale modifica del contraddittorio fra le parti molti giudici se ne sbattono altamente i coglioni ma sono sempre lì a prendere elevati stipendi ed a fare quello che vogliono ai danni di chi il contraddottorio lo vuole produrre... e parlo di cittadini che con la politica e soprattutto i partiti non hanno mai avuto nulla a che fare (IO SONO UNO DI QUESTI)


20 febbraio 2011
Bruno Aprile - tel. 3472954867 - Locate Varesino (CO) - CCDD Comitato Cittadino Democrazia Diretta
https://picasaweb.google.com/brunoaprile.aprile/ModificheCostituzionali#5575721130537682386
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20 febbraio 2011
Bruno Aprile - tel. 3472954867 - Locate Varesino (CO) - CCDD Comitato Cittadino Democrazia Diretta

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